“Il PRGRU (Piano regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani) servirà solo a giustificare una spesa da 1 miliardo di risorse pubbliche sottratte dal Fondo di sviluppo e Coesione e per dare ai privati per i prossimi 30 il monopolio sui rifiuti per un affare da oltre 4 miliardi di euro.
Abbiamo spiegato oggi in IV Commissione ai rappresentanti del Comune di Palermo, al Presidente della RAP, dott. Giuseppe Todaro, e all’Assessore all’Ambiente, Pietro Alongi, che, con la realizzazione dei due termovalorizzatori così come sono stati concepiti, la tariffa per la Sicilia occidentale è destinata ad aumentare, mentre quella per la Sicilia orientale sarà sensibilmente più bassa, nonostante al momento i rifiuti vengano inviati all’estero.
Per la città di Palermo si rischia un aumento dal 30% nella migliore delle ipotesi se entro il 2029 raggiungerà il 55% di RD fino al 60% se restasse l’attuale percentuale di RD.
Il presidente Schifani richiede poteri speciali, ma non si impegna a promuovere le iniziative necessarie per garantire una raccolta differenziata efficace, come previsto dalle sue stesse quattro ordinanze emanate finora per superare le negligenze ereditate dai suoi predecessori.
Non si comprende perché si continui a offrire copertura politica alle città metropolitane di Catania e Palermo, che attualmente producono, da sole, la stessa quantità di rifiuti indifferenziati generata dai 106 comuni siciliani con oltre 10.000 abitanti.
412 mila tonnellate annue di RI (rifiuti indifferenziati) per una popolazione di 927 mila abitanti, Catania e Palermo, contro 429 mila tonnellate annue di RI (rifiuti indifferenziati) dei 106 comuni sopra i 10 mila abitanti per una popolazione di quasi 3 milioni di abitanti.
Invece di richiedere poteri speciali, Schifani dovrebbe commissariare Palermo e Catania. Se queste città avessero raggiunto il 55% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2023, come già fatto dalla città di Messina, la Sicilia, invece di attestarsi su un dato regionale del 55,78% per il 2023, sarebbe al 64,02%, molto vicina agli obblighi di legge e alle direttive europee, oltre che in linea con le altre regioni italiane.
Inoltre, se la realizzazione dei termovalorizzatori fosse davvero la soluzione per chiudere il ciclo dei rifiuti e ridurre i costi della tariffa, non si comprende perché lo stesso Schifani abbia bloccato la costruzione di un termovalorizzatore di iniziativa privata, presentato ben quattro anni fa e con la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) approvata il 15 marzo scorso dalla Commissione Tecnica Specialistica (presieduta dal Presidente Gaetano Armao), ma che sembra non essere stata numerata, presumibilmente per volontà dello stesso Schifani.”
Lo dichiara il deputato di Sud chiama Nord Giuseppe Lombardo.