“Basta con il bancomat del fondo delle autonomie locali e garanzie sulle triennalità e intangibilità dei trasferimenti agli enti locali”.
È quanto chiesto al Governo dal leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca esponendo in aula la relazione sul bilancio e la legge di stabilità della regione siciliana.
“Dobbiamo creare le condizioni affinché tutti i comuni possano diventare virtuosi. Per farlo la Regione deve garantire la triennalità dei trasferimenti agli enti locali. Troppo spesso gli amministratori sono costretti ad attendere che il governo definisca un progetto di bilancio che possa poi essere condiviso da questo Parlamento. Così facendo però danneggiamo il territorio perché non solo blocchiamo il flusso di cassa della regione siciliana, non solo continuiamo ad appesantire la capacità di spesa della regione siciliana ma facciamo il medesimo danno ai comuni.
Oggi il comune di Messina rischia di perdere 30 milioni di euro finanziamento del PNR per la realizzazione di un impianto di compostaggio per il quale io da sindaco ho faticato ad ottenere.
Da mesi che c’è un rimpallo di competenze tra il dipartimento dell’urbanistica e il dipartimento dell’ambiente. Ognuno dei due ritiene che l’argomento sia di competenza dell’altro ed il risultato è che tutto si è bloccato.
Tutto questo non è accettabile. Sono pronto a fare nomi e cognomi dei dirigenti e dei funzionari che nonostante le norme non si vogliono assumere la responsabilità del ruolo che ricoprono.
Questo governo deve agire e pretendere che la sburocratizzazione si concretizzi.
Lei, ha affermato De Luca rivolgendosi all’assessore Falcone, potrà fare tutte le manovre finanziarie che vuole, questo Parlamento potrà anche accettare la sfida al rialzo, ma se non siete in condizione di sistemare la macchina amministrativa non cambierà nulla.
Da sindaco della città di Messina ho fatto un’operazione che ha consentito di snellire tutti gli iter procedurali. Quando mi sono insediato nel 2018 nel comune di Messina c’erano 23 dirigenti generali, vale a dire 23 centri di costo, 23 centri di complicazione. Li ho ridotti a 9 ottimizzando le risorse umane. Un’operazione che ha permesso di snellire la macchina amministrativa e che ha consentito alla città di Messina di essere prima in Italia in capacità di spesa per tre anni consecutivi.
Ci aspettiamo che da questa legge di stabilità e da questo bilancio parta una filiera che si deve adeguare alle esigenze degli enti locali”.