“A seguito della mia richiesta, nella conferenza dei capigruppo è stata calendarizzata per il 4 e 5 marzo la discussione in Aula del nostro disegno di legge, che prevede l’introduzione del terzo mandato per i sindaci dei comuni tra i 5.000 e i 15.000 abitanti e l’abolizione dei limiti di mandato per i sindaci dei comuni sotto i 5.000 abitanti, così come già previsto nel resto d’Italia.
Non è logico, afferma De Luca, mantenere sospeso il destino di tanti sindaci siciliani per paura che grazie al buon lavoro svolto in trincea alcuni deputati si sentano minacciati dalla posizione di rendita garantita dallo status di parlamentare siciliano.
Io sono convinto che bisogna debellare la sindrome della “casa Di Gesù” che affligge tanti colleghi parlamentari che ormai considerano il Parlamento come la casa di Gesù appunto, un luogo dal quale una volta entrato non ci vuoi uscire più.
La mia storia è quella di un sindaco di una piccola metropoli di mille abitanti, Fiumedinisi, che grazie alla buona amministrazione ha conquistato quel consenso popolare per essere eletto per ben quattro volte al Parlamento siciliano e aver raggiunto il record di cinque Palazzi Municipali diversi amministrati con amore, competenza e lungimiranza.
Non accetto, conclude De Luca, che il Parlamento siciliano possa agire con la logica delle peggiori caste, tutelando il proprio status e legiferando o omettendo di legiferare per frenare le innovazioni democratiche che i territori in coscienza e libertà possono intestarsi anche per contrastare la deriva parassitaria di tanti parlamentari regionali e nazionali.”