Durante la seduta della IV Commissione, che avrebbe dovuto discutere il PRGRU, si è registrata l’assenza del Presidente della CTS, il prof. Gaetano Armao.
Il Piano in questione dovrebbe garantire non solo il completamento del ciclo di gestione dei rifiuti in Sicilia, ma anche la riduzione dei costi attualmente sostenuti dai comuni, soprattutto quelli della Sicilia orientale, a causa dell’esportazione dei rifiuti all’estero per lo smaltimento.
Purtroppo, l’assenza del Presidente della CTS ha lasciato senza risposta molte questioni cruciali, in particolare riguardo alla procedura che consentirebbe a un soggetto privato, Si Energy, di costruire un termovalorizzatore, nell’area industriale di Catania, per alimentare un’acciaieria utilizzando i rifiuti siciliani, senza che siano chiari i costi a carico dei cittadini e il vantaggio per il privato.
Prima di esprimere un parere sul Piano, è fondamentale chiarire se la procedura attualmente in corso, che riguarda il progetto di Si Energy, proseguirà, dato il parere favorevole della CTS, che sembra però entrare in conflitto con il Piano Schifani.
Quest’ultimo, infatti, prevede un investimento pubblico di 800 milioni di euro (400 per ciascun impianto) provenienti dal FSC, e non fondi privati.
Inoltre, è indispensabile sapere se l’investimento pubblico, con una gestione affidata ai privati, come dichiarato dall’assessore Di Mauro in commissione, porterà realmente a una riduzione dei costi di smaltimento della frazione indifferenziata. Dai documenti a nostra disposizione, questa riduzione non appare evidente, e neppure l’assessore Di Mauro ha fornito oggi risposte certe al riguardo.
Siamo favorevoli a un Piano che chiuda il ciclo dei rifiuti in Sicilia, ma non possiamo accettare che si facciano affari privati con fondi pubblici.