Apprendiamo che il presidente Schifani come lui stesso ha dichiarato oggi “ha chiesto a Palazzo Chigi i poteri per avere la delega per i dissalatori, che sono abbandonati da quattordici anni, per poterli realizzare entro l’estate” .
Una dichiarazione che lascia davvero perplessi.
Alla luce infatti dell’ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 19 maggio 2024, Schifani, in qualità di commissario per l’emergenza idrica, aveva già il potere di utilizzare deroghe e procedure d’urgenza per attuare misure che avrebbero potuto snellire le lungaggini burocratiche.
Inoltre informate il presidente Schifani che l’estate è praticamente già finita. È abbastanza in ritardo.
In una situazione di emergenza conclamata, Schifani avrebbe potuto agire tempestivamente sulla base di quanto previsto dall’ordinanza della presidenza del consiglio dei ministri, ma ha scelto di seguire iter ordinari, ignorando le possibilità offerte dall’ordinanza stessa.
Oggi, invece, chiede a Palazzo Chigi ulteriori poteri per i dissalatori, dimostrando ancora una volta una totale incapacità gestionale e decisionale.
Invece di appellarsi a Roma, Schifani avrebbe potuto semplicemente utilizzare le risorse già disponibili, come i fondi FSC 2021-2027, e farli confluire nella contabilità speciale del commissario, prevedendo interventi specifici per i dissalatori.
Avrebbe potuto sfruttare le deroghe previste dall’articolo 5 dell’OCDPC 1084/2024 per accelerare i lavori necessari.
Schifani non ha minimamente sfruttato le deroghe che la stessa ordinanza gli mette a disposizione.
È il momento di ricordargli ancora una volta che l’OCDPC 1084/2024 prevede specifiche procedure in deroga per alcuni interventi.
Perché, allora, non sono state adottate modalità organizzative speciali per rendere più efficiente il rilascio delle autorizzazioni necessarie alla realizzazione di pozzi, allacciamenti e altre opere urgenti?
Forse il presidente Schifani ambisce a ottenere ulteriori deroghe per legiferare in sostituzione del Parlamento Siciliano, creando una nuova figura di “despota 4.0”!
Invece di perdere tempo con richieste a Roma, Schifani farebbe meglio a utilizzare le risorse e i poteri già disponibili per affrontare concretamente l’emergenza idrica cha ha colpito la Sicilia. È necessario mettere i sindaci nelle condizioni di poter utilizzare l’acqua potabile presente nel sottosuolo, garantendo quella semplificazione burocratica che Schifani non ha ancora messo in atto.