A pochi giorni dall’inaugurazione della piazzetta del Parco Urbano Sant’Antonio a Camaro San Paolo, ho lodato l’azione “sinergica” messa in campo a vario titolo ma devo manifestare un certo disappunto. I comportamenti assunti da una ben precisa parte politica facente riferimento al centro destra durante e dopo l’inaugurazione rasentano l’inverosimile. Tralasciando l’aspetto che alcuni di loro per raggiungere la sede si sono dovuti avvalere di Google Maps, gli altri sono gli stessi “messi in campo” da Cateno De Luca. Tutti abbiamo memoria come, a soli due mesi dall’insediamento, emanando l’ordinanza contingibile e urgente n. 163 del 6 agosto 2018 in materia di risanamento, l’ On. De Luca abbia giocato una partita spregiudicata che ha portato alla legge regionale di istituzione dell’ ARISME e alla legge speciale che prevedeva una Struttura Commissariale guidata dal Prefetto di Messina ed oggi transitata nella persona del Governatore Schifani e dell’attuale subcommissario avv. Marcello Scurria all’epoca dei succitati fatti nominato, dallo stesso Cateno De Luca, Presidente di Arisme. I meriti, a partire dal 2018 vanno ripartiti fra l’assessore Salvatore Mondello, a cui si deve la paternità di un progetto finanziato con l’assegnazione di 100 milioni da impegnare nelle periferie, Arisme, la Struttura Commissariale e De Luca, primo sindaco di Messina a intestarsi la causa del risanamento. Senza di lui il risanamento sarebbe rimasto materia irrisolta così come è stato dagli anni 90 a venire. Tutto ciò non può essere sottaciuto. “Scaramucce politiche di parte avversa ” o “sviste” pilotate da una regia più o meno occulta che non sono sfuggite ne allo scrivente ne ai molti cittadini intervenuti che grazie alla svolta del 2018 hanno potuto riappropriarsi di un luogo per troppo tempo dimenticato per poi essere tirato in ballo magicamente in fase di campagna elettorale. Si smetta con le “dimenticanze” e le sfilate di soggetti che, pur facendo parte delle istituzioni a vario titolo negli anni successivi alla L.R. 6 luglio 1990, n. 1 fino ad ora e nelle legislature ante De Luca, hanno ignorato il problema del risanamento a Messina.
E proprio l’avv. Scurria commissario straordinario per il risanamento, piuttosto che recitare la parte del” Piero Angela” di turno alla scoperta delle baracche, provveda a completare l’opera di risanamento che gli è stata affidata.
Scurria presenti una volta per tutte alla comunità il cronoprogramma e le risorse necessarie per cancellare il lebbrosario messinese considerato che la stessa politica che per cento anni aveva ignorato la situazione oltre due anni fa ha espropriato il comune di Messina di quella titolarità che il sindaco Cateno De Luca gli aveva fatto attribuire con risorse e mezzi. E’ il caso di dire a Scurria: meno telenovelas e meno favelas!”
Lo dichiara Giuseppe Coglitore Consigliere 3^ Circoscrizione di Sud chiama Nord