Nel corso dell’intervento odierno in Aula, il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca è intervenuto accendendo i riflettori su un tema importante e che l’aula non ha ancora affrontato con la dovuta serietà, ovvero il caso Croce.
“Colgo questa occasione in cui l’aula è chiamata a discutere sulla relazione, per l’anno 2023, della commissione parlamentare speciale d’inchiesta e vigilanza sul fenomeno della mafia e della corruzione in Sicilia e approfitto della presenza dell’ologramma Schifani, ha affermato De Luca, per entrare nel merito di un caso specifico, il caso Croce. Il Dottor Maurizio Croce è stato nominato soggetto attuatore già sotto la Presidenza del Dottor Musumeci e successivamente riconfermato dal Presidente Schifani anche come responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, cioè Croce controllava sé stesso.
E proprio Croce, che ha più volte sottoposto all’Avvocatura dello Stato il quesito riguardante la sua incompatibilità nel ricoprire contemporaneamente il ruolo di soggetto attuatore e consigliere comunale a Messina, nonostante le chiare conferme di tale incompatibilità da parte dell’Avvocatura dello Stato per ben due volte, è rimasto al suo posto.
Comprendo che questo caso possa aver creato imbarazzo in quest’Aula, ma desidero sottolineare che abbiamo fatto una scelta ben precisa: quella di stare dalla parte della legalità e delle regole, sempre.
È fondamentale che le istituzioni rispettino le normative vigenti e agiscano nel rispetto dei principi fondamentali di trasparenza e legalità. Questo Governo ha scelto di ignorare il caso Croce fin quando non è esploso per le notizie di cronaca che tutti conosciamo. Un silenzio inaccettabile.
La politica ha fallito in questo caso, sarebbe dovuta arrivare prima della magistratura. È evidente che il caso Croce ha potuto contare sulla copertura di quella politica che noi combattiamo. Non è un caso la presenza del Capitano Ultimo nel nostro progetto politico, perché rappresenta un messaggio di legalità e di etica che noi incarniamo e difendiamo.”