“Siamo ormai allo snobismo da parte del presidente Schifani nei confronti di quest’aula. Neanche oggi ha ritenuto di doversi presentare.
Eppure chi, se non lui che è titolare della delega ai fondi Extraregionali ed alla programmazione di dette risorse, oggi avrebbe dovuto essere presente?
Neanche Sant’Agata è riuscita in questo miracolo! Proprio poche settimane fa mentre Catania festeggiava la sua Santa alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni veniva dato l’ordine alla firma dell’Accordo di Coesione per “dare “risorse alla Sicilia.
Seguiva l’avvio dell’iter che ha portato alla deliberazione della giunta regionale n. 53 del 20 febbraio 2024 “Programmazione del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2021/2027.”
Ma le assegnazioni delle risorse in ambito nazionale del fondo sviluppo e coesione erano state deliberate ad agosto 2023 da parte del CIPESS.
Ebbene, da agosto 2023 fino al 3 febbraio scorso abbiamo solo assistito all’inerzia di Roma, che prometteva fondi e poi li bloccava perché nel frattempo ne vincolava a colpi di leggi una fetta per scopi di certo utili alla coesione. Solo quando tutto si è arenato, ci hanno chiamato dicendo: “Ora muoviamoci a firmare, altrimenti non possiamo spendere nulla”.
Abbiamo aspettato semplicemente che il fondo sviluppo e coesione venisse utilizzato come un bancomat dal governo Meloni.
Ma come si fa a discutere in questo Parlamento di questo atto? Il passaggio di oggi è obbligatorio per legge sennò nemmeno saremmo qui a discutere; infatti siamo qui grazie all’art. 50 della l.r. 6 agosto 2009, n. 9, il quale testualmente prevede che “Il Governo della Regione provvede, per quanto di competenza, sulla base degli indirizzi programmatici espressi dall’Assemblea regionale siciliana, alla definizione delle politiche di sviluppo” cioè di quelle politiche che attuano piani e programmi “relativi ad assegnazioni dell’Unione Europea, dello Stato e di altri enti”; per l’espressione degli atti di indirizzo da parte dell’ARS, “il Governo della Regione assicura all’Assemblea regionale siciliana una qualificata e tempestiva informazione circa l’istruttoria degli atti e i relativi negoziati con gli organismi dell’Unione europea, statali e con tutti gli altri enti coinvolti nei tavoli di trattative”.
Quella legge del 2009 e’ stata proposta da me come ho proposto l’art. 59 della legge regionale 2 del 22 febbraio 2023 che impone al governo Schifani di dare seguito a tutti gli impegni assunti dalla giunta regionale e dal parlamento siciliano in materia di programmazione sui fondi extra regionali. Ma di tutto questo l’ologramma Schifani non ne ha tenuto conto dimostrandosi per l’ennesima volta il miglior servo sciocco del governo Meloni sempre più romanocentrico.”
Lo ha dichiarato il leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca intervenendo oggi in aula.